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Lorenzo De Luca. E chi se non lui, tra gli azzurri, capace di calamitare l’attenzione di tutti, dagli appassionati ai media internazionali dopo le splendide ultime stagioni che lo hanno proiettato ai vertici dell’equitazione raggiungendo vette nel ranking mondiale mai prima centrate da nessun altro cavaliere italiano. Dopo il contributo dato nel 2017 alle vittorie dell’Italia nelle Coppe delle Nazioni di Roma e San Gallo, De Luca è attesissimo a Piazza di Siena per l’86° CSIO ed è consapevole che quello che lo attende sarà un ritorno carico di aspettative.

Massima concentrazione e programmazione, quindi, per il cavaliere italiano - tra l'altro quest'anno testimonial della campagna pubblicitaria del concorso - che nella sua prestigiosa scuderia Stephex in Belgio sta rifinendo la preparazione contando i giorni che lo separano da Piazza di Siena."Anch'io sono curioso di vedere come si evolverà la mia prova romana e quella della squadra. In questo periodo di avvicinamento mi sono soprattutto preoccupato di gestire al meglio i cavalli. Halifax ma pure Ensor. Sono abbastanza soddisfatto di come procede il lavoro poi ovviamente c'è sempre in agguato l'imprevisto che magari può anche essere positivo, perché no. Vincere in un concorso come quello romano è sempre molto difficile per noi italiani. Non ci giriamo troppo intorno, via: Roma ti mette pressione. È tutto bellissimo, ma la pressione la senti. E noi atleti siamo i primi a voler ripagare con un grande risultato il calore del pubblico. Giriamo il mondo,  saltiamo in concorsi bellissimi e ricchi, ma Roma ha da sempre un qualcosa di diverso dove si respira un'aria magica. Il 2018 non ha regalato ancora a noi azzurri grandi risultati. Io e i miei compagni vogliamo sbloccarci proprio a Roma senza trascurare il valore dei nostri avversari".

Lorenzo troverà un ovale non più bianco di sabbia silicea ma verde. Un tappeto erboso nuovo ed elastico. "E sarà una novità tutta da gustare - dice l'aviere scelto -. Sono convinto che Fise e Coni abbiano messo in campo tutte le loro migliori risorse di mezzi e uomini per far decollare un progetto vincente e che personalmente giudico geniale per una location come Roma. Mi fido totalmente dal lavoro portato avanti non solo in funzione di offrire un grande spettacolo, ma per mettere noi cavalieri e i cavalli nelle migliori condizioni tecniche e di sicurezza. Sono favorevole all'erba in generale. A Piazza di Siena l'ho già provata da piccolino in Coppa della Regioni, ma ora è un'altra storia. Qui il gioco si fa duro e a me piace."

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